Le zone blu del mondo

ZONE BLU DELLA TERRA
Centenari si diventa... a tavola
La longevità si conquista a tavola: la dieta quotidiana allunga la vita. Non esistono soluzioni lampo e last minute, serve un approccio olistico duraturo, un corredo genetico favorevole e un buon nutrizionista. Magari anche un personal trainer. Ecco le nuove tendenze.
Cos’hanno in comune l’isola di Ikaria in Grecia, quella lontanissima di Okinawa in Giappone, la Penisola di Nicoya in Costa Rica, la cittadina di Loma Linda in California, l’Ogliastra in Sardegna (un pezzo di Barbagia famoso per il Carnevale e i mamuthones ), Acciaroli nel Cilento e Molochio, un paesino dell’Aspromonte? Sono le zone blu della terra, dove gli abitanti vivono più a lungo della media, mangiando frutta a guscio, pesce fresco, legumi e altri vegetali.
Per gli studiosi sono laboratori a cielo aperto: Valter Longo, nato a Genova ma di origini calabresi, ordinario di gerontologia e di scienze biologiche e direttore dell’Istituto di longevità alla University of Southern California di Los Angeles, ha studiato la genetica dei centenari e il loro stile alimentare, valutando il nesso tra composizione del cibo, invecchiamento e malattie. Con un occhio anche all’antropologia sociale.
Valter Longo sostiene che “Tutti i centenari del mondo mangiano poco e quasi sempre le stesse cose. Apprezzano e si godono i momenti di vita in comune – la chiesa, le feste, la piazza – ma sanno anche essere indipendenti dal sistema sociale”.“
Le mie indicazioni alimentari si basano su ricerche e studi clinici, ma hanno giocato un ruolo fondamentale anche i piatti della mia infanzia trascorsa tra Liguria e Calabria”, spiega il ricercatore.

Le “zone blu” degli over-100
A seguito della pubblicazione del suo ultimo libro, “La dieta della longevità”, Longo è riapparso sulla scena mediatica internazionale per spiegare a tutti il suo punto di vista. È quello che cercheremo di riportare in questo dossier che abbiamo voluto dedicargli.
Longo ha seguito negli anni i centenari soprattutto di Okinawa e dell’Ecuador ma anche gli italiani tra cui Emma Morano (117 anni e finora la donna più vecchia del mondo), il calabrese Salvatore Caruso (110 anni) di Molochio in Calabria – paesino dove si conta una delle più alte concentrazioni di centenari mai registrate – e quelli sardi della provincia di Nuoro (insieme ad altri gruppi di ricerca).
Sono tutte “zone blu”, come le chiamano gli esperti, cioè piccole aree geografiche in cui si registra una longevità fuori della norma. E attenzione: queste persone superano il traguardo ancora attive – certo non scalano più le montagne, come si suol dire – ma sono autonome e conservano la loro dignità e il gusto di vivere.
Pilastri della sana longevità
Per capire quali siano le indicazioni alimentari che garantiscono una vita sana e longeva facciamo riferimento ai “Pilastri della sana Longevità” (deriva dagli studi condotti dal Professor Valter Longo). Un approccio multidisciplinare che comprende:
Il sistema dei “Pilastri della Sana Longevità” è un metodo che consente di filtrare le migliaia di studi sulla longevità e sulle malattie e di porre fondamenta molto più profonde e solide per valutare cosa e quanto mangiare, riducendo al minimo l’entità dei cambiamenti nello stile alimentare delle persone. Se le scelte si basano su questi Pilastri, difficilmente possono dimostrarsi scorrette o invalidate da nuove scoperte.
(FONTI-La Dieta della Longevità. Vallardi editore, 2016)